Italia, Davide Cassani: “Il nostro ciclismo sta abbastanza bene, è ancora un movimento di riferimento. Sono contento di quanto abbiamo fatto a Trento”
Si avvicina la fine dell’incarico come CT dell’Italia per Davide Cassani. Come noto, infatti, dopo i Campionati Mondiali nelle Fiandre 2021 l’ex corridore e commentatore Rai lascerà le redini della nazionale, che sotto alla sua guida ha conquistato, limitandosi alla strada, quattro titoli europei consecutivi dal 2018 a oggi, un argento mondiale con Matteo Trentin nel 2019 e un oro nella crono con Filippo Ganna lo scorso anno. Il nome del successore del 60enne non è ancora noto, così come non è ancora stato stabilito il nuovo ruolo che, a partire dal 2022, andrà a ricoprire Cassani, che ha parlato dello stato del ciclismo italiano e di altri argomenti in un’intervista al Corriere di Bologna.
“Il nostro ciclismo sta abbastanza bene, è ancora un movimento di riferimento – ha dichiarato il CT – Se poi andiamo indietro di 30-40 anni, è naturale che la situazione non sia più la stessa. Il mondo è cambiato, oggi i campioni arrivano da tutto il mondo. Per questo sono contento di quanto abbiamo fatto a Trento“.
In Trentino è arrivato il quarto titolo europeo in quattro anni grazie a Sonny Colbrelli, corridore su cui Cassani punta anche per il Mondiale: “Come ha fatto domenica, può vincere corse importanti di un giorno. È maturato tardi, ha ora trovato l’equilibrio psicofisico, ci ha messo impegno e costanza. Domenica ha mostrato freddezza e senso tattico non indifferenti, nulla gli è precluso“.
Importante per il successo di Colbrelli è stato anche Matteo Trentin: “Matteo è stato un regista perfetto: quando in corsa ho lui, io mi sento tranquillo. Abbiamo vinto da squadra e ai mondiali in Belgio andremo con quello stesso spirito“.
Nel futuro dell’ex commentatore Rai potrebbe esserci una academy per i giovani corridori: “In questi otto anni ho sempre sostenuto che bisogna lavorare con i giovani, il nostro futuro e la base del nostro movimento”.
Infine, un ricordo di un grande campione italiano, Marco Pantani: “La sua foto sul traguardo di Montecampione è il ritratto del sollievo dopo la fatica e la sofferenza. Non a caso, diceva di andare forte in salita per abbreviare l’agonia. È stato un fenomeno, ma forse non siamo riusciti a capire fino in fondo chi fosse Marco Pantani“.
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